Il coro ligneo

“ (…) E’ un lavoro di scultura su legno noce di parecchi anni di qualche celebre monaco, rimasto sconosciuto per la grande distanza dei tempi. Al centro sta un bassorilievo in legno che rappresenta la Madonna in gloria col Santo Bambino, e partendo dalla destra di chi guarda il centro si vedono altri 14 bassorilievi della dimensione di cm 74×40 all’interno di ognuno, decorati da buone cornici dello stesso legno [del 1730 n.d.r.], come pure altri 14 [del 1734 n.d.r.] se ne vedono della stessa misura alla parte opposta. Essi rappresentano i primi cinque i Misteri dolorosi, con quest’ordine cioè Gesù che fa orazione nell’orto degli ulivi, Gesù flagellato, la Crocifissione, Gesù che porta la Croce, Gesù Coronato di spine, che col basso rilievo dell’Evangelista S. Marco formano metta del lato retto dello sfondo dell’abside a tramontana, ai quali seguono altri otto bassorilievi  simili sugli stalli del coro addossati al muro di levante dello stesso abside con quest’ordine: S. Giovanni evangelista,che forma nell’insieme dello stallo angolo retto con l’altro di S. Marco e altri otto stalli con bassi rilievi riguardanti la vita di S. Benedetto [Iª parte], mentre caccia i demoni, quando riceve i due giovinetti Placido e Mauro, figli dei senatori Equizio e Tertullo; quando costoro pranzano, quando S. Benedetto accetta le donazioni, come quando si rotola nudo tra le ortiche e gli sterpi per vincere una tentazione impura; il cibo somministrato dall’alto di una finestra per mezzo di un paniere a due Religiosi e la vestizione di S. Mauro.

Dal lato opposto poi cioè a partire dal pannello centrale con la Madonna e S. Bambino in gloria, ritrovano i cinque misteri gaudiosi con quest’ordine: l’Annunciazione, la Visita a s. Elisabetta, la Natività di Nostro Signore Gesù Cristo, la Presentazione al Tempio, e la disputa tra dottori e in ultimo il pannello scolpito rappresentante l’Evangelista S. Matteo che nell’insieme fa angolo retto con l’altro di S. Luca, al quale seguono altri 7 pannelli della vita di S. Benedetto [IIª parte] cioè: la liberazione di S. Placido dalle acque del lago di Subiaco afferrato per i capelli da S. Mauro, comandato da S. Benedetto; S. Benedetto spezza l’idolo e abbatte il tempio ed il Bosco consacrato ad Apollo in cima di Montecassino. Penetrazione del pensiero. Il Re Totila visita il Santo e rimane prostrato alla presenza di S. Benedetto finché egli non l’abbia sollevato. Un’Estasi, la Morte e la Gloria del Santo.”

[1]G. Scirè, Cenni storici sulle Chiese Minori di Militello distrutte dal terremoto dell’11 gennaio 1693, Caltanissetta 1923